Patologie cardiovascolari: quali sono le principali

Patologie cardiovascolari: quali sono le principali

È importante andare a capire quali sono le principali patologie e malattie a carico del sistema cardiovascolare poiché al giorno d’oggi costituiscono la prima causa di morte a livello globale. Infatti, il 32% dei decessi che avvengono nel mondo sono legati proprio ai problemi cardiaci. Inoltre, sono una delle principali cause che portano disabilità e riduzione delle normali capacità. Insomma, occorre sottoporsi il prima possibile a una visita dal cardiologo a Roma professionale per attuare il giusto programma di prevenzione visti i dati così allarmanti come quelli elencati di seguito.

Le cardiopatie nel mondo

Secondo gli ultimi dati raccolti, le patologie cardiovascolari colpiscono quasi 500 milioni di persone cioè più di 6 persone ogni 100 sul pianeta. Con quasi 18 milioni di decessi l’anno legati a patologie a carico del sistema cardiocircolatorio, il dato si fa piuttosto preoccupante e questo diventa ancora più vero se si ricorda che la tendenza purtroppo è ad aumentare. Infatti, i modelli suggeriscono che entro il 2030 i decessi legati a infarto cardiaco e simile arriveranno a essere 24 milioni ovvero 66.000 ogni singolo giorno. È un po’ come se dall’oggi al domani scomparisse l’intera città di Genova o Palermo.

I malati di cuore in Europa

Secondo quanto rilevato, in Europa oggi sono circa 80 milioni le persone che sono attualmente affette da una patologia cardiovascolare. Di questi, il 52% è di genere femminile mentre il 48% di genere maschile. Questo è patologie sono responsabili di quasi 4 milioni di decessi l’anno che rappresentano il 45% del totale. In altre parole, quasi la metà dei decessi nell’arco europeo è legato proprio a patologie che colpiscono il sistema cardiovascolare che comprende cuore e arterie.

Le patologie cardiovascolari in Italia

Arriviamo ora finalmente a parlare dell’Italia dove, anche qui, le patologie cardiocircolatorie rappresentano la principale causa di morte tra la popolazione. Il numero si aggira intorno ai 250.000 decessi ogni anno cioè l’equivalente al 35% del totale dei decessi. Se ciò non fosse sufficiente a chiarire la gravità della situazione, equivale a perdere 27 persone ogni ora per colpa di patologie legate al cuore.

Non è finita qui perché a destare grossa preoccupazione sono le patologie collegate a partire dall’ipercolesterolemia. Siamo di fronte a una condizione cronica dal carattere progressivo che colpisce circa il 21% degli italiani e il 23% delle italiane. Il dato peggiora ulteriormente se si vanno a considerare tutti i valori limite con un colesterolo LDL, ovvero quello cosiddetto cattivo, alto arrivando a superare il 35% della popolazione. Il colesterolo alto è il principale rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari insieme a fumo, diabete, ipertensione arteriosa, obesità.

Le principali patologie cardiovascolari

Andiamo finalmente a vedere quali sono le principali patologie che colpiscono gli organi e l’apparato cardiovascolare. Si parte con la cosiddetta cardiopatia ischemica, una condizione che si ottiene nel momento in cui è presente un insufficiente o ridotto flusso al cuore mandando in necrosi i tessuti del muscolo.

La prima causa di ricovero nelle persone over 65 è lo scompenso cardiaco seguito poi dall’infarto acuto del miocardio e dall’angina pectoris. Un’altra patologia che colpisce l’apparato cardiocircolatorio è la fibrillazione atriale che comporta un ritmo cardiaco irregolare.

Il costo pubblico delle patologie cardiovascolari

Oltre ad avere un evidente costo in vite umane, le patologie cardiovascolari costituiscono anche un costo per la sanità pubblica. Tutti dovrebbero ormai sapere che le strutture ospedaliere sono sature di pazienti soprattutto nei reparti di cardiologia. Al giorno d’oggi sembra un’impresa impossibile e titanica ottenere un appuntamento in ospedale perciò molte persone si rivolgono ha un cardiologo a Roma professionale che possa dedicare tutte le sue attenzioni e cure a chi ne ha bisogno evitando che le condizioni peggiorano durante la lunga attesa a cui costringe il servizio sanitario nazionale.

Ad oggi si calcola che per fornire cure ma anche farmaci come quelli per controllare la pressione e il battito cardiaco, lo stato vada a spendere oltre 16 miliardi ogni anno a cui vanno aggiunti poi altri costi indiretti che hanno a che fare con la perdita di produttività e i costi per il mantenimento del sistema previdenziale. Insomma, una situazione piuttosto drammatica e allarmante che si potrebbe migliorare anche solo con le giusta prevenzione cardiologica.