Purtroppo, è sicuramente vero che negli ultimi decenni sempre meno è stato investito sulla sanità pubblica. Anche per questo motivo, nel momento in cui è scoppiata l’emergenza sanitaria, il sistema sanitario ha avuto non poche difficoltà a reagire prontamente e correttamente. Non si tratta solo unicamente della mancanza di un piano emergenziale aggiornato ma anche da una mancanza strutturale di fondi.
Il problema delle file d’attesa
Le strutture sanitarie pubbliche sono vecchie, fatiscenti e spesso inadeguate a rispondere alle esigenze della collettività quindi il sistema è piuttosto progettato male anche e nessuno prova le lunghissime liste d’attesa per dei semplici esami di routine che possono portare a un ritardo negli diagnosi e, di conseguenza, nella cura.
È difficile dire quali siano i reparti più in difficoltà in assoluto, ma in tutte le strutture risulta essere particolarmente sotto organico il pronto soccorso. Purtroppo, non è raro leggere notizie di cronaca che riportano di pazienti in attesa per ore, ammassati al pronto soccorso, rimandati a casa o addirittura lasciati su un lettino e deceduti. La situazione così descritta può sembrare drammatica ma in effetti è proprio così.
La carenza del servizio ambulanza
Lo stesso succede al servizio delle ambulanze che è anch’esso in difficoltà. I medici di urgenza sono sempre meno, e lo stesso vale per i soccorritori. Questo tipo di situazione è pericolosa perché fa venire meno il diritto alla salute dei cittadini che è sancito all’interno della costituzione.
Diverse persone sono costrette a far ricorso a soluzioni differenti da quella pubblica per essere curati nei modi e nei tempi corretti. È un’affermazione forte ma veritiera in ogni caso. Infatti, non si tratta solo e unicamente di visite cardiologiche e raggi. I privati cittadini sempre più spesso fanno ricorso a società esterne per avere il servizio di cui hanno bisogno. Per avere subito ulteriori dettagli sul servizio di ambulanze private, fai click su www.ambulanzaprivataroma.it
Ad esempio, è impensabile per un ambulanza di tipo pubblico e riuscire a intervenire per prestare assistenza e aiuto a una persona che non si trova il pericolo di vita. Tutte quelle persone che hanno bisogno di un trasporto medico sicuro non possono chiamare un ambulanza perché queste devono restare libere in caso di emergenza medica che richiede la loro presenza in tempi brevissimi.
Che cos’è un ambulanza privata
In questi casi, l’unica soluzione è fare ricorso alle società tra cui anche cooperative che mettono a disposizione le cosiddette ambulanze private. Si tratta il tutto e per tutto divenire e proprie ambulanze e automediche con la sola differenza che riguarda la proprietà. Non sono infatti pubbliche come quelle dell’ospedale che si possono contattare digitando il numero 118. Per il resto differenze sostanziali non ce ne sono poiché a bordo c’è tutto quello che serve per trasportare un paziente con disabilità e problemi di salute. Sono altresì presenti operatori che controllano il paziente e intervengono se dovesse esserci un problema di tipo medico.
Chi richiede un ambulanza privata
Dopo aver parlato brevemente di che cosa sia un ambulanza privata, sorge quasi spontanea la domanda in merito a chi fa richiesta di questo servizio. In linea di massima, chiunque può prenotare il servizio di ambulanza privata che fornisce un’auto medica con tutto quello che serve.
In generale, a far maggiormente uso delle ambulanze private sono le persone anziane che presentano il quadro clinico complesso. Vale a dire che presentano diverse patologie come quelle osteoarticolari e caldo circolatorie che rendono difficile intervenire in presenza di altre patologie. Inoltre, la limitata capacità motoria è un altro motivo per cui spesso gli anziani ma anche i disabili fanno richiesta di questa soluzione.
Inoltre, tutte le persone che quotidianamente e regolarmente devono sottoporsi a trattamenti medici specifici, possono ritrovarsi in una situazione di salute e compromessa che richiede un’attenzione maggiore. Alcuni esempi concreti riguardano i pazienti che si sottopongono a dialisi per trattare l’insufficienza renale oppure a radioterapia durante le cure oncologiche.
Bisogna capire che per tutte queste persone è complesso muoversi e spostarsi in autonomia o anche con un parente che non saprebbe come intervenire in caso di bisogno. Può trattarsi di una richiesta una tantum oppure regolare in base alle singole esigenze e necessità.